Le leggende sull’uva sono numerose e anche molto interessanti. Questo frutto, da sempre velato da un alone di mistero, carico di simbolismo e dalle radici molto antiche, è uno tra i più apprezzati che la stagione autunnale ci regala. Non a caso raggiunge la completa maturazione in questo periodo dell’anno: ci prepara al freddo invernale. Ha, infatti, proprietà antivirali, antibatteriche, depurative e diuretiche. Non solo, migliora la circolazione, stimola il sistema immunitario e contrasta l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’insorgenza di diverse malattie.
Oltre ai diversi benefici che apporta all’organismo, l’uva è il frutto da cui nasce l’inebriante bevanda che noi tutti amiamo: il vino. Anch’esso, insieme alla vite e all’uva, è protagonista di molte leggende. Considerato il nettare degli dèi, è da sempre apprezzato sia per il suo gusto deciso sia perché esalta lo spirito. La stessa vendemmia è considerata per molti un momento di unione, così come bere un bicchiere di vino un momento di piacere e condivisione.
Leggende sull’uva
Si narra che in origine la vite non facesse frutti. Quegli acini dolci e succosi che conosciamo non esistevano. Un giorno, un contadino che possedeva una bella vite rigogliosa, decise di potarla abbondantemente per concedere anche alle altre piante un po’ di luce. La vite, così nuda e spoglia, era molto triste e iniziò a piangere. Allora arrivò un usignolo che decise di cantare per lei per consolarla. Il canto dell’usignolo era così dolce e confortevole che persino le stelle si commossero, donando un po’ della loro energia alla vite ferita. Come per magia, la vite riprese a vivere e quelle lacrime amare si trasformarono presto in dolci frutti. Così, secondo quanto si narra, nacquero i primi grappoli d’uva della storia.
Il frutto degli dèi
Vi siete mai chiesti perché definiscono l’uva il frutto degli dèi? Conosciamo bene la storia e sappiamo che nell’antichità venivano venerati diversi dèi. Quello dell’uva, o meglio del vino, veniva chiamato in diversi modi, a seconda della civiltà. Per gli Egizi era Osiride, per i Greci Dioniso, per i Romani Bacco e così via. Queste leggende sull’uva sono molto interessanti, in quanto nonostante cambino civiltà e nome proprio, raccontano tutte la stessa storia. L’uva ha origine divina e viene generosamente donata all’uomo dagli dèi. Da questo frutto nascerà, poi, una bevanda alla quale bisognerà fare attenzione: il vino. Rende forti come leoni, ma, se bevuta in eccesso, rende stupidi come asini.
Uva: simbolismo
Come già menzionato, l’uva è un frutto ricolmo di simboli importanti. Questo frutto non solo era considerato il nettare degli dèi nell’antichità, ma lo troviamo denso di significati anche nella storia più moderna. Basta pensare al Cristianesimo, dove il vino viene associato al sangue di Cristo. O ancora, nelle Sacre Scritture, la vite è il simbolo della vita stessa. Significa abbondanza, prosperità, fertilità, sacrificio, fede, ma anche saggezza. Non a caso, fin dai Romani, vi è il detto “in vino veritas”, cioè “nel vino c’è la verità”. Da un lato, si fa riferimento alle proprietà di questa preziosa bevanda che scioglie la lingua, i sensi e i corpi. Dall’altro, però, dire la verità, sebbene sotto l’effetto liberatorio del vino, significa essere saggi, coscienti e responsabili.