Sempre più persone oggi prediligono la filiera agroalimentare corta perché è sinonimo di sicurezza e fiducia. A differenza di quella lunga, questa richiede un numero di attori notevolmente inferiore e favorisce un miglior contatto tra produttore e consumatore. Limitando il numero di passaggi produttivi e il numero di intermediari commerciali sono molti i vantaggi della filiera agroalimentare corta. Tra i più lampanti troviamo il contenimento dei costi e del prezzo dei prodotti.
Questo tipo di filiera è molto diffusa nei prodotti freschi, come frutta e verdura, che non necessitano di processi di trasformazione. La filiera agroalimentare corta non solo apporta benefici alla nostra salute in quanto si tratta di prodotti più salutari, biologici e a km zero, ma migliora anche l’impatto ambientale. Infatti, abbattendo il numero degli intermediari, si limitano anche i trasporti e gli spostamenti. Di conseguenza, riducendo sensibilmente le emissioni e l’inquinamento, possiamo anche noi, con un piccolo contributo, aiutare l’ambiente in un momento così delicato.
Dal campo alla tavola
La filiera agroalimentare corta gioca un ruolo fondamentale in quanto, nel mondo industrializzato in cui viviamo, non conosciamo perfettamente la provenienza del nostro cibo oppure quante persone ne siano realmente venute in contatto. Non sappiamo come è stato coltivato, confezionato, trasportato e commercializzato. In questo contesto, il consumatore è sempre più attento ai propri acquisti. Desidera sapere cosa sta mangiando e conoscere la sua sicura provenienza e composizione, considerando gli effetti negativi di pesticidi, insetticidi, fungicidi e tutti gli altri agenti pericolosi per la salute e per l’ambiente.
La filiera agroalimentare corta garantisce prodotti freschi, naturali e sicuri ed è in grado di accorciare le distanze tra produttore e consumatore. Ovviamente, essendo prodotti di genere alimentare sono controllati e certificati da enti appositi. Il punto forte di questo tipo di commercio, oltre alla fiducia, è proprio il prezzo. Ultimamente, c’è una tendenza sempre più diffusa nella scelta dei prodotti biologici e a km zero che rispettino l’ambiente senza danneggiarlo. La filiera agroalimentare corta è nata proprio per questo motivo: portare la qualità e la stagionalità dei prodotti a prezzi convenienti favorendo le attività locali.
Filiera agroalimentare corta e ambiente
Filiera agroalimentare corta è sinonimo di km zero. Vendendo i prodotti locali, non solo si hanno prezzi contenuti e costi di trasporto ridotti, ma si ha anche una maggiore qualità e freschezza degli alimenti che non richiedono ulteriori lavorazioni dopo la raccolta. In questo modo vengono valorizzati la produzione locale, il rapporto con il territorio e il rispetto dell’ambiente. Scegliere la filiera agroalimentare corta significa scegliere prodotti stagionali e sapori tipici del luogo. Questo tipo di filiera preserva e rafforza i piccoli e i medi agricoltori, purtroppo sempre più colpiti dalla globalizzazione.
Scegliendo di consumare prodotti che arrivano da colture locali permette di preservare l’ambiente in cui viviamo. La produzione agricola di massa purtroppo richiede diverse fasi di lavorazione e l’ambiente ne risente. In che modo? Durante queste fasi di lavorazione vengono rilasciati gas serra che inquinano la nostra atmosfera. Determinati accorgimenti, applicati dalla filiera agroalimentare corta, possono fare davvero la differenza. E’ molto importante riuscire a conciliare il sostentamento dell’uomo con il rispetto della natura. Molto spesso, purtroppo, l’uomo non si cura dei danni che reca all’ambiente, senza considerare che è proprio la nostra Terra a permettere la vita.
L’obiettivo della filiera agroalimentare corta è quello di mettere a disposizione del pubblico il massimo della qualità, della sicurezza alimentare e della trasparenza combinate alla sostenibilità e alla provenienza certificata dei prodotti.
Scegliere la filiera agroalimentare corta è una scelta responsabile, non solo per noi e per la nostra famiglia, ma anche per l’ambiente che ci circonda, per le attività locali e il loro sostentamento. Fare un passo indietro a volte non significa regredire, ma muoversi in un’altra maniera verso il progresso.