Perché le carote sono arancioni? Molte persone credono che sia merito del betacarotene ed in parte è vero. In realtà, il motivo è un altro e la storia curiosa di questi ortaggi inizia moltissimi anni fa. Forse non tutti sanno che la carota non è sempre stata arancione. In origine, infatti, aveva una tonalità violacea. Nel corso del tempo, però, ne sono esistite anche altre varietà, come quelle rosse, quelle gialle, quelle bianche e quelle nere.

Ad oggi ne esistono 5 diversi tipi. Al primo posto abbiamo quella arancione, la più comune, ricca di vitamine e sali minerali utili per la salute dell’organismo. Quella viola che non si è mai estinta, ma anzi sta tornando in voga ed è sempre più ricercata grazie ai suoi potenti antiossidanti: i polifenoli, i flavonoidi e le antocianine. Quella gialla, ricca di luteina, un importante antiossidante protettivo per la vista. Infine, quella bianca e quella rossa che hanno uno scarso apporto nutrizionale. Con tutti questi colori, perché la varietà più diffusa è proprio quella arancione?

Perché le carote sono arancioni

La storia delle carote ha origini molto antiche. In realtà, si fa fatica a tracciarne il percorso in quanto, in passato, si faceva confusione tra la carota arancione che conosciamo oggi, la “Daucus Carota”, e la “Pastinaca Sativa”, dal colore bianco, detta anche “carota degli Antichi Romani”. Partiamo dall’inizio: le carote nascono in Afganistan 5000 anni fa. Allora erano di piccole dimensioni e dalla tonalità viola-porpora, ma si trovavano già anche quelle di colore giallo. Poi, grazie agli arabi, si diffusero in Europa a partire dal XII secolo d.C.

Alla fine del 1600, alcuni agricoltori olandesi decisero di combinare diversi tipi di sementi, provenienti dal Nord Africa, per dare alla carota la tipica tonalità arancione che conosciamo oggi. Perché vi chiederete? È stata principalmente una scelta politica per omaggiare la Dinastia degli Orange, dopo la vittoria della Guerra di Indipendenza contro gli spagnoli (1648). Ed ecco spiegato perché le carote sono arancioni. Da qui, sia per il sapore più dolce che per l’aspetto più gradevole rispetto a quella viola, la carota arancione ha riscosso un enorme successo. È diventata così la più prodotta e la più diffusa al mondo.

 

I benefici delle carote

Le carote, oltre al tipico colore arancione, hanno delle proprietà fondamentali per il nostro benessere. In primis, sono conosciute per l’alto contenuto di betacarotene, un potente antiossidante e antitumorale che contrasta l’azione dei radicali liberi. Attraverso alcune funzioni biologiche dell’organismo viene poi trasformato in vitamina A, importante per proteggere la vista e per prevenire la degenerazione maculare. Grazie alla combinazione di altri importanti antiossidanti, i carotenoidi, gli acidi idrossicinnamici e le antocianine, le carote mantengono in salute il cuore e proteggono le arterie dallo stress ossidativo.

Le carote sono ricche di altre vitamine, come la vitamina K, la vitamina B6, la biotina, la vitamina C, e di sali minerali, come il potassio, il rame e il manganese. Hanno, inoltre, un alto contenuto di fibre, importanti per la salute dell’apparato digerente. Riescono così a proteggere le mucose e a favorire il transito intestinale. Ma non solo, hanno proprietà diuretiche e purificanti per fegato e reni. Le carote sono ottime anche per le diete in quanto sono povere di calorie e donano un senso di sazietà. Inoltre, fanno bene alla pelle, ne favoriscono l’elasticità e contrastano i segni dell’invecchiamento. Grazie all’alto contenuto di alfa e betacarotene, sono ottime da consumare specialmente in estate per un’abbronzatura omogenea e sicura in quanto hanno un effetto fotoprotettivo sulla pelle. Il modo migliore per beneficiare di tutte le loro proprietà è mangiarle crude o bere dei freschi e gustosi centrifugati.